Coronavirus e lavoratori, tema di grande attualità.
Coronavirus: gravidanza, trasferte, in azienda. Come comportarsi?
Con la circolare del 3 febbraio scorso, il Ministero della salute ha chiarito, con una serie di suggerimenti preventivi, come comportarsi in fatto di coronavirus e lavoratori. Stiamo parlando, naturalmente, di quelli esposti al contatto col pubblico per ragioni di mansione. Le misure preventive sono quelle di base tipiche per difendersi da un qualsiasi contagio tasmesso per via aerea alle vie respiratorie.
- lavarsi sovente le mani
- evitare il contatto ravvicinato con individui che presentino sintomi influenzali
Oltre a questi chiarimenti, non sono state emanate però ulteriori disposizioni su misure di sicurezza da adottare sui luoghi di lavoro in riferimento al rischio di contagio da coronavirus. In ogni caso, è bene che le aziende, visti l’articolo 2087 del Codice civile e il Dlgs 81/2008 che prevedono l’obbligo del datore di lavoro di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in azienda, valutino possibili misure per fronteggiare questo momento e permettere ai lavoratori di svolgere serenamente le loro attività.
Valentina Pomares, Il Sole 24 ore
Vediamo in dettaglio cosa suggerisce il Ministero. Per esempio, diffondere opuscoli che indichino precauzioni adatte a contenere il rischio di contagio, come:
- igiene delle superfici (mettendo a disposizione prodotti per pulire, ad esempio, le scrivanie)
- igiene personale (lavarsi le mani: il datore di lavoro può anche mettere a disposizione dei lavoratori salvietti detergenti)
- non conservare i fazzoletti usa e getta
- permettere al lavoratore di indossare al mascherina (se non interferisce con la normale dotazione di sicurezza)
E se il lavoratore ritiene di poter essere stato contagiato? Deve subito rivolgersi al medico competente e all’RSPP, a loro volta informeranno le autorità sanitarie.
Particolari attenzioni potrannio essere dedicate ai soggetti in particolari situazioni di salute (si pensi alle lavoratrici in dolce attesa). SI potrà ricorrere a misure come il telelavoro o aree sicure apposite in cui farli lavorare.
Infine, è da considerare il tema della trasferta. In caso di timore di contagio ragionevole, si possono predisporre delle alternative (videoconferenza, chat). Se invece la paura di un possibile contagio è ingiustificata e il lavoratore si oppone alla trasferta il datore potrà ricorrere a provvedimenti disciplinari.