La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) ha inviato una denuncia alla Commissione Europea per la soppressione del registro infortuni operata mediante il D.Lgs. 151/2015. Secondo la denuncia sindacale, tale abolizione è in contrasto con la direttiva 89/391/CEE, la quale obbliga il Datore di lavoro a redigere, custodire e aggiornare un documento che funga da registro degli eventi infortunistici (che comportino un’assenza dal lavoro superiore ai 3 giorni) avvenuti all’interno dell’Azienda. Tale documento deve essere accessibile al RLS.

Secondo l’Ente sindacale, la comunicazione dell’infortunio all’Organo previdenziale (così come stabilito dal D.Lgs. 81/2008) non può considerarsi equipollente alla redazione del registro, in quanto “non è affatto garantito che il soggetto che poi vi accede riesca ad avere contezza del dato storico ovvero a ricostruire le dinamiche aziendali con una visione d’insieme degli infortuni che si sono verificati in un’azienda nel corso del tempo […]. Invero la disponibilità di tali dati e le modalità con cui vi si accede sembrano del tutto rimesse alla  prassi amministrativa. Le modalità di registrazione dei dati, la loro conservazione, il tempo di conservazione e le condizioni per l’accesso dipenderanno insomma dal come verrà istituito e regolamentato il Sinp, tuttora in attesa di realizzazione”. Infine, secondo la CGIL, l’abolizione dell’obbligo di redigere il registro potrebbe portare alcune Aziende ad eliminare totalmente il documento, con conseguente perdita dello storico degli infortuni avvenuti.

Seguiremo lo sviluppo della vicenda e vi informeremo in caso di ulteriori novità.

Fonte: Puntosicuro

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